Conosci la storia di Pulcinella, simbolo della Bella Napoli? Il racconto è incredibile

2022-05-28 02:52:36 By : Mr. Victor Yu

La storia di Pulcinella è davvero incredibile ed è ovviamente il simbolo di Napoli: conosci le sue origini? Scopriamole insieme!

Vestita di bianco candido, con un cappello a punta e una maschera a metà volto, nera come la pece e dal naso allungato: questo è ad oggi il volto di Pulcinella, uno dei personaggi più famosi al mondo del Carnevale insieme ad Arlecchino, Pantalone e tanti altri. Un simbolo partenopeo per eccellenza, che racchiude in sé tantissimi significati.

La storia della maschera è parecchio ricca e le sue origini sono molto, molto antiche, addirittura risalgono al 1300. Ma perché ad oggi è considerata il simbolo napoletano e perché presenta queste caratteristiche? Andiamo alla scoperta di una delle maschere più significative della festa del Carnevale!

LEGGI ANCHE: Hai mai sentito parlare dell’acchiappasogni? Costruiscilo in questo modo: sarà meraviglioso

Nonostante ci siamo diverse versioni e ipotesi sulla storia e nascita di Pulcinella, il padre vero e proprio della maschera è Puccio d’Aniello, contadino di Acerra che, stanco delle responsabilità lavorative e che con poca voglia di impegnarsi, decise di lasciare la sua vecchia vita in un ricordo, unendosi ad una compagnia di girovaghi che passavano proprio dalla sua terra periodicamente.

LEGGI ANCHE: I bambini si divertiranno un mondo con questi giochi di Carnevale

Nonostante ci siano tante altre ipotesi sullo sviluppo del nome, come ad esempio pulcinello, piccolo pulcino esile dal naso curvo o adunco, oppure puliciniello, dal dialetto napoletano che sta a significare svogliato e scansafatiche, l’ipotesi più veritiera è proprio quella derivata da Puccio. La famosa immagine che oggi noi tutti possiamo godere è merito di Ludovico Carracci, che fece un ritratto proprio al D’Aniello raffigurandolo con un naso lungo e il volto scuro, simbolo del lavoro nei campi. 

Il costume e la personalità di Pulcinella invece si deve ad Antonio Petito, drammaturgo e attore teatrale del XIX secolo. Proprio Antonio raffigurò la maschera in modo decisamente particolare, con grossi seni e natiche enormi, fisicità abbondante e articolata, con una forte contrapposizione maschile riferita invece al volto. Nella cultura napoletana, Pulcinella viene legata all’ermafroditismo per questa ragione, per la dualità delle forme e del carattere.

LEGGI ANCHE: Carnevale è tra noi: conosci la storia di Arlecchino? Raccontala ai tuoi bambini per farli divertire

Pulcinella è il simbolo per eccellenza del ‘dolce far niente‘: rappresenta un fannullone, chi non vuole mai impegnarsi e che cerca di scappare dalle responsabilità della vita, facendolo tramite imbrogli, bugie e sotterfugi. Tuttavia, nonostante l’animo bugiardo, viene vista di buon occhio per essere tutto sommato allegra e soprattutto piena di letizia.

Nonostante le difficoltà della vita, Pulcinella trova sempre una soluzione e la voglia di affrontarle con il sorriso sulle labbra. Tirando sempre a campare in modi incredibili, parlando a sproposito e di continuo, ben presto verrà fuori il detto ‘Il segreto di Pulcinella‘, uno dei modi di dire più famosi riferiti a chi è solito chiacchierare quando non serve, confidando segreti che avrebbe dovuto tenere per sé.

In ultimo, Pulcinella è il simbolo folkloristico di tutta la Bella Napoli e rappresenta una dualità importante: quella dell’onestà e delle bugie. Racconta di una città povera e ricchissima allo stesso tempo, in un continuo alternarsi tra abbondanza, opulenza, miseria e povertà. Il simbolo conosciuto in tutto il mondo che ancora ad oggi da il volto ad una delle città più belle di tutta l’Italia.