Eurovision 2022, le canzoni in gara. Gli artisti e le band portano l'inclusione sul palco - Luce

2022-06-25 01:14:35 By : Ms. Sonia Pei

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La band dei Kalush rappresenta l'Ucraina all'Eurovision

A Torino è tutto pronto per la prima serata dell’Eurovision Song Contest 2022. L’evento musicale più glamour e più grande al mondo – non a caso il tema dell’anno è The Sound of Beauty – torna a dare spettacolo e a far ballare nell’edizione numero 66, che si svolgerà nel capoluogo piemontese dopo la vittoria dei Måneskin del 2021 con Zitti e Buoni. Due semifinali, la prima questa sera, martedì 10 maggio, e la seconda giovedì 12, in attesa della finalissima sabato 14 maggio, quando si presenteranno sul palco sia la band romana, pronta a passare il testimone ai vincitori di quest’anno, sia i trionfatori di Sanremo 2022, Mahood e Blanco, pronti a dar battaglia a suon di note (con la loro Brividi) ai 39 sfidanti stranieri (e non).

Tutta l’Europa (o quasi) è pronta a scatenarsi sullo stesso palco. Ma tra ballate folkloristiche, rock e melodie ‘canoniche’ ci sarà spazio per affrontare anche temi sociali importantissimi, che molti/e artisti/e presenteranno sia nei testi sia nelle coreografie. E anche se non sono tutte tra i/le favoriti/e alla vittoria, non vanno comunque sottovalutati i nobili intenti e la loro potenzialità di farsi conoscere da un pubblico enorme e variegato come quello del contest europeo. Ecco quindi quali sono i/le cantanti e le band da tenere d’occhio, anzi d’orecchio:

Armenia – Rosa Linn, Snap: la giovane cantante, super popolare in patria, ha l’onere e l’onore di riportare il suo Paese all’Eurovision dopo essersi ritirato nel 2021. Nel brano parla della volontà di reagire, di andare avanti nella vita dopo aver raggiunto il punto di rottura, dimenticando la persona che ci ha fatto soffrire. Un tema classico, ma riproposto in chiave attuale, spiegando le difficoltà legate al liberare la mente.

Australia – Sheldon Riley, Not The Same: un pezzo intenso e commovente, che il giovane cantante porta a Torino dopo aver trionfato a “Eurovision: Australia Decides” – e dopo aver partecipato a ogni talent musicale in patria –, puntando tantissimo sull’esibizione. Non manca certo il tema: il brano tratta infatti di autismo e scoperta della propria identità.

Islanda – Systur, Með Hækkandi Sóll: le tre sorelle islandesi Sigga, Beta e Elín, nate in una famiglia di musicisti, portano sul placo dell’Eurovision il loro stile che più retrò non si può, anche nei look un po’ country e un po’ hippie. Ma hanno saputo dare spettacolo già prima dell’inizio della gara, sfilando sul turquoise carpet con la bandiera trans. Forse non tra le performance sonore più memorabili, ma potrebbero stupire.

Israele – Michael Ben David, I.M.: il brano parla di accettarsi per come si è (la traduzione è appunto “io sono”), celebrando forse più di tutti gli altri in gara l’estetica camp tanto apprezzata all’Eurovision Song Contest. E ancora il raccontare in musica le difficolta di crescere come ragazzo gay in Israele rendono I.M. un pezzo che potrebbe trovarsi benissimo nella tracklist di Drag Race. Visto il tema potrebbe essere tra le sorprese più apprezzate dal pubblico, anche quello più giovane.

Lettonia – Citi Zēni, Eat your salad: come lascia intendere anche il titolo si tratta di un brano dal testo “green”. Il gruppo lettone, porta una ventata di follia e divertimento al PalaOlimpico, che farà scatenare il pubblico. Il loro è un inno ad uno stile di vita sostenibile: un messaggio di sensibilizzazione, dance ma anche hip hop, per una sana alimentazione, tanto che nel testo – nosense quanto azzeccatissimo e ammiccante – si citano tra le altre cose la dieta vegana e la mobilità alternativa.

Malta – Emma Muscat, I Am What I Am: l’ex concorrente di Amici nel 2018, cara al pubblico italiano, si presenta con un pezzo classico per l’Eurovision, riproponendo una tematica forse già sentita ma ancora vincente come quella dell’empowerment e della fiducia nei propri mezzi. In più le tonalità ci sono e sono particolarmente amate dai più tradizionalisti, la voce non le manca e potrebbe arrivare tranquillamente alla finalissima di sabato.

Serbia – Konstrakta, In Corpore Sano: l’artista ha fatto molto parlare di sé, e del suo brano, nelle ultime settimane, quindi assolutamente da seguire con attenzione. La canzone è un inno alla salute fisica e mentale, a prendersene cura, e contiene allo stesso tempo anche una sottile critica al sistema sanitario e assistenziale serbo. Nell’insolita esibizione Konstrakta si laverà le mani in una bacinella, a voler simboleggiare sia il ‘lavarsene le mani’ delle autorità sia il bisogno compulsivo di dover fare qualcosa ma facendolo meccanicamente. Inoltre In Corpore Sano è il primo brano in assoluto all’Eurovision Song Contest che presenta intere frasi in latino.

L’unione fa la forza e mai come quest’anno un evento come l’Eurovision appare come una tappa importante anche a livello sociale e politico, visto il conflitto in Ucraina che, se da una parte ha spezzato i rapporti tra Europa e Russia, dall’altra ha il ‘merito’ di rinsaldare i legami tra i paesi che chiedono, anche attraverso la musica, l’immediato cessate il fuoco e la pace. La guerra, ovviamente, ha avuto effetti anche sull’evento stesso: il cantante della Russia è stato costretto al ritiro dopo l’invasione delle truppe del Cremlino, mentre gli ucraini della Kalush Orchestra sono tra i favoriti nei sondaggi sia per ragioni geopolitiche ma anche per la loro canzone, Stefania (dal nome della madre di uno dei componenti), che tra folklore e dance appare giustissima per i canoni dell’eurofestival. “È un brano su mia madre – racconta il frontman Oleh Psiuk -. Non le ho mai dedicato una canzone e non sono affatto sicuro che la nostra relazione sia stata particolarmente intensa in passato, ma so che si merita questa canzone. Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per lei”.

La band ha ottenuto un permesso speciale per partecipare all’evento, visto che il governo ucraino ha proibito a tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni di uscire dal Paese dopo lo scoppio delle ostilità. Formatisi nel 2019 come un terzetto, i Kalush Orchestra omaggiano nel nome la città natale del rapper Psyuk, che viene appunto da Kaluš, ai piedi dei monti Carpazi. In realtà non sarebbero dovuti essere loro i concorrenti ucraini a Torino, bensì Alina Paš, vincitrice al concorso per selezionare l’artista che avrebbe partecipato all’Eurovision. Sebbene fossero i preferiti del pubblico erano arrivati solo secondi, ma sono subentrati dopo il ritiro della Paš, in seguito alle contestazioni ricevute da questa per aver fatto un viaggio in Crimea, il territorio annesso dalla Russia nel 2014. Ora starà alla band, portare in alto l’onore della loro nazione, che sta attraversano un momento drammatico. Le loro origini saranno esplicite nei loro outfit, con i tradizionali giubbotti “hutsul keepar”, il cappello da pescatore rosa su misura – in tipico stile ucraino – e il travestimento da Hutsul molfars (molfar = maghi, sciamani tra il popolo Hutsul dell’Ucraina occidentale). L’abito di ogni membro della band includerà elementi di colore nero (simbolo di oscurità e di fertilità della terra) e rosso (simbolo di amore e sofferenza).

Durante la settimana dell’Eurovision la Polizia di Stato,  in collaborazione con la Rai ed insieme ad alcuni artisti e cittadini, si impegna a promuovere, attraverso una serie di iniziative, i valori di uguaglianza, tolleranza e rispetto del prossimo, oltre a quello importantissimo della tutela delle vittime di odio.

“Alcuni amici per insulti ricevuti sui social sono entrati in depressione e non ne sono usciti”. Usate la Rete con responsabilità! Con artisti @Eurovision ed insieme a #Rai diffondiamo cultura contro #odioonline#ESC2022 #eurovision #vittimediodio @EurovisionRai @RaiperilSociale https://t.co/8pTXFSAURd

— Polizia di Stato (@poliziadistato) May 10, 2022

Ogni diversità è una unicità: è questo il messaggio che la Polizia vuole trasmettere attraverso lo spot “Vittime di odio” realizzato dal Dipartimento della pubblica sicurezza e dalla tv di Stato in occasione dell’evento musicale che avrà luogo a Torino fino a sabato 14 maggio.

Durante la settimana di @Eurovision, in collaborazione con #Rai, insieme ad artisti #Eurovision2022 e cittadini diffonderemo i valori di uguaglianza e rispetto del prossimo e di tutela delle #vittimediodio#TheSoundOfBeauty, #ESC2022, #Hatevictims @RaiperilSociale @EurovisionRai https://t.co/ixWzZ669iq

— Polizia di Stato (@poliziadistato) May 9, 2022

Nel capoluogo piemontese lo spot sarà diffuso presso lo stand dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, e il truck della Polizia di Stato “Una vita da social”, all’interno dell’ Eurovision Village al Parco del Valentino, dove personale specializzato, insieme ai giovani e agli artisti, realizzeranno dei video messaggi per accendere un faro sulle diverse forme di discriminazione. Le testimonianze saranno diffuse sui canali social ufficiali della Polizia, di Rai per il Sociale e di Eurovision Rai.

"Alcuni amici per insulti ricevuti sui social sono entrati in depressione e non ne sono usciti". Usate la Rete con responsabilità! Con artisti @Eurovision ed insieme a #Rai diffondiamo cultura contro #odioonline#ESC2022 #eurovision #vittimediodio @EurovisionRai @RaiperilSociale https://t.co/8pTXFSAURd

Durante la settimana di @Eurovision, in collaborazione con #Rai, insieme ad artisti #Eurovision2022 e cittadini diffonderemo i valori di uguaglianza e rispetto del prossimo e di tutela delle #vittimediodio#TheSoundOfBeauty, #ESC2022, #Hatevictims @RaiperilSociale @EurovisionRai https://t.co/ixWzZ669iq