Sole e pelle, il punto sulla prevenzione in vista dell’estate

2022-06-25 01:16:57 By : Mr. sunprince yongre

L’esperta ci ha spiegato quali sono i passi da compiere per esporsi al sole in tutta sicurezza

“Una donna deve abbronzarsi. L’abbronzatura è chic”. Ne era convinta (anche) Coco Chanel, che ha pronunciato questa iconica frase nel lontano 1923, rivendicando con orgoglio la tintarella per quel tempo “inusuale”. Ma il primo passo da compiere per ottenere un’abbronzatura sana e duratura è proteggere la pelle. Perché se è vero il sole ha molti effetti positivi sull’organismo, uno dei tanti e quelli che ci permette di fare il pieno di vitamina D, l’eccessiva e sconsiderata esposizione ai raggi UVA e UVB, rappresenta il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo, il più aggressivo tra i tumori della pelle che in Italia rappresenta il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni.

Negli ultimi 10 anni l’incidenza del melanoma è aumentata in modo consistente. Si stima che nel 2021 questo tumore abbia colpito circa 14.800 persone, con una crescita del 20% rispetto al 2019 e del 15% rispetto al 2011. Se da una parte le diagnosi sono aumentate, dall’altra la sopravvivenza a 5 anni è cresciuta fino all’87%, questo grazie aiprogressi della ricerca, che hanno migliorato notevolmente il trattamento di questa patologia. “Il melanoma è associato all’esposizione al sole soprattutto in quei soggetti che hanno una tipologia di fototipo chiaro, che indica l’incapacità delle pelle di proteggersi in modo autonomoattraverso la produzione di melanina. L’esposizione al sole, soprattutto intermittente e in maniera scorretta, è associata proprio allo sviluppo di melanoma. Avere molti nevi, così come la familiarità, sono ulteriori fattori di rischio”, spiega Licia Rivoltini oncologa e ricercatrice AIRC.

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I comportamenti che possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle sono diversi. È fondamentale innanzitutto esporsi al sole in maniera moderata fin dall'età infantile, evitando le ustioni. In generale, bisogna proteggere la pelle non esponendosi durante le ore più calde (tra le 10 e le 16) ed evitando o riducendo al minimo l'uso di lampade o lettini abbronzanti. Sotto il sole sono consigliati cappelli e occhiali con lenti protettive, così come l’utilizzo di creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle, applicandole più volte in modo da assicurare una copertura continua.

Le stesse attenzioni di cui sopra vanno riservate soprattutto ai bambini, che sono molto sensibili alle scottature. “Il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e spesso può derivare da un’alterazione che è avvenuta in età pediatrica. È inoltre necessario controllare periodicamente l’aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo”, spiega la dottoressa Rivoltini.

Il cambiamento nell’aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo può essere indicativo del melanoma cutaneo. Ognuno di noi, almeno una volta all’anno, dovrebbe fare una mappatura dei nei per tenere sotto controllo eventuali cambiamenti di aspetto, forma e colore. Le caratteristiche di un neo che possono indicare l’insorgenza di un melanoma sono riassunte nella sigla ABCDE. A come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare). B come Bordi irregolari e indistinti. C come Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all'interno del neo stesso). D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore. E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto. Altri campanelli d'allarme che devono essere valutati da un medico sono un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un'area arrossata.

La protezione al sole deve essere tarata sulla base di caratteristiche individuali. L’epidermide può avere varie sfumature di colore, da cui dipende il grado di protezione dai raggi del sole. Il tipo di pelle è spesso associato al colore degli occhi e dei capelli. Tuttavia, questi due elementi non devono trarre in inganno: molte persone, pur avendo occhi e capelli scuri, hanno una pelle molto chiara e sensibile. Al contrario alcuni biondi naturali, con le dovute precauzioni, si possono abbronzare anche intensamente. Per trovare la propria personale misura di esposizione al sole conviene individuare il fototipo di appartenenza secondo queste modalità.

Fototipo 1: capelli biondi o rossi, occhi chiari, efelidi, tende a scottarsi facilmente senza abbronzarsi. Fototipo 2: capelli chiari, si scotta facilmente e si abbronza poco. Fototipo 3: Si può scottare, ma solitamente si abbronza. Fototipo 4: capelli e occhi scuri, raramente si scotta e si abbronza con facilità. Fototipo 5: occhi e capelli scuri, marroni o neri, pelle naturalmente scura anche quando non si espone al sole. Fototipo 6: occhi e capelli scuri o neri, pelle naturalmente scura o nera, anche senza esporsi ai raggi solari.

Le principali società scientifiche consigliano una crema con fattore da 30 a 50, con protezione ad ampio spettro, controllando che accanto alla protezione UV-B ci sia l’apposito logo anti UV-A, che garantisce protezione anche contro questo tipo di raggi solari. È consigliabile continuare ad applicare la crema, nel corso della giornata ogni due ore, anche quando la conquista di una bella abbronzatura scongiura il rischio di scottature da parte dei raggi UV-B: restano sempre infatti l'effetto di secchezza, l’invecchiamento della pelle, e il potenziale rischio di tumori innescato dalle radiazioni UV-A. Da sottolineare che anche le creme solari hanno una data di scadenza, che varia dai 9 ai 12 mesi. Se il prodotto è scaduto significa che i filtri solari non sono più in grado di proteggere correttamente, e quindi la nostra pelle è esposta al rischio di danni.

I fototipi più sensibili e i bambini non dovrebbero dimenticare di indossare anche occhiali da sole, con lenti che proteggano almeno dal 99 per cento dei raggi UV-A e UV-B, un cappello, meglio se a tesa larga, per proteggere anche la parte posteriore del collo e delle orecchie.

(Fonte: Fondazione Airc per la ricerca contro il cancro)