La piazza di nuovo piena Con il saluto dei Tornado | Bresciaoggi

2022-07-02 01:08:26 By : Ms. helen Liang

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La 1000 Miglia è tornata. «In che senso?» direte voi. Con tutto il suo glamour, rispondiamo noi. Sogno, memoria, storia, fascino e design: sul red carpet di piazza Vittoria la corsa più bella del mondo – come la ribattezzò Enzo Ferrari - ha ripreso lo charme di sempre dopo il clima di festa assopito, gioco forza, da due anni di pandemia. «È tornata più bella che mai» commentava chi, fuori dal «Village» (zona riservata alla punzonatura) guardava da lontano le auto che hanno fatto la storia, a partire dai 71 esemplari che hanno partecipato alla gara tra il 1927 e il 1957 a tutti gli altri. Signore protette dal sole sotto bianchi cappelli a tesa larga, adolescenti ancorati saldamente alle transenne per sporgersi col busto verso il lento serpentone d’auto, anziani in balia della memoria e bambini con grandi occhioni sorpresi da colori e geometrie inusuali: tutte le attenzioni erano rivolte alle Alfa Romeo, Bentley, Aston Martin, Lancia, Fiat, Bmw, Chrysler, Bugatti, le mitiche OM 665 Superba... modelli iconici intramontabili. «Sono venuta dal Brasile proprio per vedere la 1000 Miglia - ha raccontato un’appassionata turista, felice di aver ricevuto in regalo cappellino e bandierina della Freccia Rossa -. Per me è la prima volta in Italia». Federico, studente in vacanza, si è detto «affascinato ed emozionato» dalle auto storiche. «Provo un’emozione incredibile. Sono venuto proprio per vedere le macchine, i vip non mi interessano. Che gara...mi piacerebbe, un giorno, poter partecipare». Mattia (7 anni) e il fratellino di 4, Gioele, sono rimasti affascinati dal rosso delle Ferrari «e da un’auto grigia che sembrava tutta di metallo». Anche Andreas e Michael, arrivati dalla Germania con mamma e papà, hanno ammirato con occhi sgranati le auto d’epoca nel loro lento incedere verso la punzonatura che, come ci ha spiegato Giacomo, uno dei tecnici in piazza, altro non è che l’applicazione di un piombino con impresso il logo Aci e l’anno della 1000 Miglia (MM 2022) sul piantone dello sterzo, per attestare l’autenticità e la partecipazione della vettura alla corsa. Ma la punzonatura, per il pubblico, è soprattutto la possibilità di poter vedere, in un tempo proiettato al futuro ciò che futuro era nel passato. Auto che, ad un soffio dal centenario, sfrecciano con austera eleganza colorando i borghi d’Italia e che ieri sono partite, come tradizione, da viale Venezia, omaggiate dai tornado. L’ambizione, ora, guarda all’Unesco. «Stiamo lavorando da diverso tempo e continueremo a farlo con Comune, Provincia, Regione e Governo per ottenere il riconoscimento della 1000 Miglia quale Patrimonio culturale immateriale» ha spiegato Aldo Bonomi, presidente dell’Automobile Club di Brescia, annunciando anche la prossima nascita della Fondazione Mille Miglia. «In questo modo sarà ulteriormente radicata nella nostra città e i bresciani rappresenteranno l’Italia nel mondo». «È una corsa che racconta l’Italia nella sua intimità più profonda fatta di luoghi, sapori, paesaggi, storia e arte - ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi - il riconoscimento Unesco deve essere dato perché è la cultura del fare e dello stile italiano». •.

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