Kalush Orchestra, la propaganda ("Bomba russa con frase fascia Ucraina") e il video per Bucha: "Stefania inno vittoria mamma Ucraina" - Il Riformista

2022-05-21 18:40:02 By : Ms. lilian chen

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Vittoria, polemiche e propaganda. Il giorno dopo il trionfo agli Eurovision 2022 di Torino della band ucraina Kalush Orchestra, sui social a tenere banco è la canzone “Stefania“, il video girato nelle zone segnate dalla guerra e le reciproche accuse tra Kiev e Mosca.

Se da una parte i media russi accusano l’Europa di aver dato in là a una vittoria politica nel contest musicale, dall’altra le autorità ucraine rilanciano e accusano l’esercito russo di lanciare bombe sull’acciaieria Azovstal con sopra le frasi pronunciate dal leader della band Oleh Psjuk subito dopo la vittoria agli Eurovision. La denuncia arriva dal consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andriushenko che pubblica su Telegram alcune immagini, rilanciate puntualmente dai media ucraini.

Immagini, è bene sottolinearlo, la cui autenticità è impossibile da verificare. Nelle foto si vedono bombe, non ancora sganciate, con delle scritte in inglese e in russo con un pennarello nero. “Aiutate Mariupol, aiutate l’Azovstal, ora“, è scritto in inglese su un ordigno, ovvero le parole pronunciate dal frontman dei Kalush dopo la performance. Su tutte le bombe è riportata la data di ieri, “14.05”. Su un’altra bomba, secondo quanto riporta Ukrinform, appare la scritta in russo “Kalush, come hai chiesto. Su Azovstal” “Questa è la reazione dell’esercito russo alla nostra vittoria all’Eurovision 2022”, scrive nel testo che accompagna le tre fotografie il portavoce del vicesindaco.

Nel giro di poche ore sfiora le due milioni di visualizzazioni, su Youtube, il video della canzone “Stefania” girato successivamente tra le macerie della guerra e nello specifico a Borodyanka, Irpin, Bucha e Gostomel, le città ucraine dell’Oblast di Kiev martoriate dall’occupazione delle forze russe.

“Una volta ho dedicato questa canzone a mia madre e, quando è scoppiata la guerra, la canzone ha assunto molti nuovi significati” si legge nella didascalia del filmato. “Sebbene nella canzone non ci sia una parola sulla guerra, molte persone hanno iniziato ad associare la canzone alla madre Ucraina. Inoltre, la società iniziò a chiamarlo l’inno della nostra guerra. Ma se Stefania è ora l’inno della nostra guerra, vorrei che diventasse l’inno della nostra vittoria”.

“È un brano su mia madre – ha raccontato Oleh Psiuk – Non le ho mai dedicato una canzone e non sono affatto sicuro che la nostra relazione sia stata particolarmente intensa in passato, ma so che si merita questa canzone. Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto per lei“. Le origini della band ucraina appaiono anche nei loro outfit, con i tradizionali giubbotti ‘hutsul keepar’, il cappello da pescatore rosa su misura in tipico stile ucraino e il travestimento da Hutsul molfars, ovvero maghi e sciamani e guaritori tra il popolo Hutsul dell’Ucraina occidentale. L’abito di ogni membro della band presenta anche elementi di colore nero, simbolo di oscurità e di fertilità della terra, e rosso, a indicare amore e sofferenza.

Parole di “Stefania” che dopo l’invasione russa hanno assunto un significato diverso come ha sottolineato anche la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Olena Zelenska. “Signora Stefania, mamma di Oleh Psiuk, insieme a te siamo orgogliosi di tuo figlio. Insieme a te ci rallegriamo per l’incredibile vittoria della Kalush Orchestra all’Eurovision” perché si tratta di “una vittoria per l’Ucraina nella guerra”. E ancora: “Stefania è stata cantata da musicisti provenienti da Polonia, Lettonia e Francia. È stata cantata dai The Rasmus. Ora il mondo intero canterà una canzone su una madre ucraina – in ucraino. Congratulazioni alla Kalush Orchestra e tutti noi per una vittoria così importante”.

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

Mi cullava da piccola, mi dava un ritmo

E non puoi togliere la forza di volontà in me

Come l’ho presa io da lei

Penso che ne sapesse più di re Salomone

Troverò sempre la strada di casa

Anche se tutte le strade sono distrutte

Non mi sveglierebbe nemmeno se fuori ci fosse un temporale

O se c’è stata una tempesta tra lei e la nonna

Si fidava di me più di tutti gli altri

Anche quando era stanca, continuava a cullarmi

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

Non sono più un bambino,

Ma mi tratterà sempre come tale

Non sono più un bambino

Ma continua a preoccuparsi per me, ogni volta che esco

Se non apprezzo la tua gentilezza

Sto andando verso un vicolo cieco

Ma il mio amore per te non ha fine

Madre Stefania, Stefania mia madre

Il campo è in fiore, ma i suoi capelli stanno diventando grigi

Madre, cantami la ninna nanna

Voglio sentire la tua cara parola

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Il Riformista è una testata edita da Romeo Editore srl - PIVA 09250671212 e registrata presso il Tribunale di Napoli, n. 24 del 29 maggio 2019 - ISSN 2704-8039