No ai bimbi in spiaggia almeno fino ai sei mesi di età - Nostrofiglio.it

2021-12-06 23:14:21 By : Ms. Tina Zeng

di Lorenza Laudi - 06.10.2021 - Scrivici

Posso portare il mio bambino in spiaggia con me? Arriva da IMI, Intergruppo Melanoma Italiano, il secco no ai neonati in spiaggia almeno fino ai sei mesi di età. L'uso di filtri solari è sconsigliato anche per i neonati. Non vanno portate al mare d'estate anche se poste sotto l'ombrellone. Molta cautela tra i 6 mesi e un anno e comunque solo nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. Queste le regole suggerite da IMI, l'Intergruppo Melanoma Italiano per l'esposizione al sole in sicurezza.

"Grazie al lungo lockdown per il Covid 19 - afferma il presidente dell'IMI Ignazio Stanganelli, direttore dell'Unità Tumori della Pelle dell'IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori, professore associato dell'Università di Parma - con i primi giorni di caldo e bel tempo c "È più che mai la voglia di stare all'aria aperta. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Abbronzarsi non significa salute. Al contrario, se non seguiamo le regole della corretta esposizione rischiamo di abbassare le difese immunitarie con danni permanenti alle cellule. E i piccoli ne pagano il prezzo. "

La scottatura solare nei bambini è un fattore predisponente al melanoma, un tumore maligno della pelle che si sviluppa dal melanocita: dalla cellula utilizzata per la produzione di melanina che, a sua volta, è responsabile del colore della pelle. E i numeri parlano da soli.

Secondo i dati della campagna di sensibilizzazione dell'IMI “Il Sole per Amico” risulta ancora bruciato il 9,4% dei bambini. Non solo: se da un lato negli ultimi 15 anni l'utilizzo di creme solari è aumentato del 14,7% (dal 71,1% all'85,8%) e dell'11,1% (dal 19,7% al 28,8%) l'utilizzo del T- camicia ogni volta che si sta al sole, invece il cappello non è considerato un mezzo di protezione, tanto che chi non lo usa mai è aumentato del 6,6% (dal 20,9% al 26,5%).

Occhi verdi grigi, blu o marroni. Capelli biondi o rossi, pelle chiara con lentiggini e nei sulle braccia. È questo l'identikit dei bambini italiani più esposti alle scottature.

Chi ha gli occhi chiari o marroni/verdi corre un rischio leggermente maggiore di scottature solari, ma la possibilità aumenta notevolmente per chi ha più di 20 nei sulle braccia e addirittura raddoppia per chi ha la pelle molto chiara rispetto a chi ha l'accetta.

Complessivamente, il 25,5% del campione di 12.188 alunni di 66 scuole di 52 città intervistate per la campagna 'Il Sole per Amico' ha subito almeno una scottatura nel corso della vita (età media alla prima scottatura 5,7 anni) e il 23,3% di episodi di intensa l'esposizione al sole durante l'anno è responsabile di ustioni nel 9,4% dei casi.

Il 75,6% dei bambini ha trascorso le vacanze fuori dal luogo di residenza. L'87,7% è andato al mare, il 30,3% in montagna, il 12,4% in vacanza sulla neve e l'8,2% in altre località.

Per quanto riguarda le protezioni, il 73,5% dei genitori ha dichiarato di aver fatto indossare ai propri figli un cappello qualche volta o tutto il tempo, il 73,6% aveva usato una t-shirt, il 54,2% aveva gli occhiali da sole e l'85,8% di aver sempre spalmato la crema solare.

L'84,2% dei bambini utilizzava un fattore di protezione elevato e solo l'1,1% un fattore basso.

Altri fattori associati alle scottature sono: l'età dei bambini, il trend è in crescita di anno in anno; i titoli di studio dei genitori, con un rischio maggiore associato a un livello di istruzione inferiore; l'uso sporadico di creme solari oa basso fattore protettivo: l'uso di lampade abbronzanti nei genitori.

"La crema solare - sottolinea Stanganelli - va scelta sempre in base al proprio fototipo. Ma per i bambini è sempre consigliata la massima protezione (Spf +50). E se le destinazioni sono quelle tropicali o nei primi giorni di esposizione, i filtri solari non bastano a proteggere bambini. Per questo motivo è bene utilizzare magliette e altri indumenti protettivi. Occhiali da sole compresi. In ogni caso l'esposizione deve essere lenta e graduale, per un tempo limitato e sempre protetta".

Niente scuse invece per chi dice che il sole serve per fissare la vitamina D sulle ossa: "bastano pochi minuti di esposizione al giorno - continua Stanganelli - e poi, per fortuna che viviamo in un paese dove il sole splende tutto l'anno. il giro. ''.

Grazie alle continue e ripetute campagne di prevenzione, nonostante quasi un bambino su quattro (23,3%) subisca un'intensa esposizione soprattutto al mare (87,7% del campione), la prevalenza delle scottature è diminuita del 4,4% negli ultimi 15 anni.

Nonostante i numerosi sforzi in Italia, nel 2020, secondo i dati dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), sono stati stimati 14.863 nuovi casi di melanoma invasivo, con un aumento del 20% rispetto al 2019.

Anche per il melanoma vale la regola 'prevenire è meglio che curare', prestiamo attenzione al 'nutrirsi' del sole.

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