CASERTA. Bambini feriti e traumatizzati dalle giostrine della villetta padre Pio! Ma che colpa abbiamo noi, ingegnere Cappello, se il collaudatore è lei? - CasertaCE

2022-04-21 06:30:07 By : Mr. Drew yao

CASERTA (g.g.) – Questa diventerà una storia come le tante altre che raccontiamo da anni. Una storia che incrocerà il solito corrispettivo mistificatorio. Si andrà volutamente fuori tema rispetto a una vicenda che necessiterebbe, invece, di un rigoroso esercizio di adesione letterale. Ma tant’è: per anni e anni abbiamo fatto esplodere la nostra indignazione, che non è stata mai una mera, arida estensione fine a se stessa di un carattere, ma semore una conseguenza logica, stramaledettamente logica, di una montagna di argomentazioni, poggiate, a loro volta, sulla solidissima base dei riscontri documentali, da noi sempre, sempre e ancora semore messi a disposizione dei lettori, in modo che questi potessero formarsi un’ opinione propria, rassicurantemente soggettiva, che potesse anche prescindere dai contenuti dei nostri articoli. Comunque, inutile farsi il sangue amaro: d’altronde, il tempo in cui avremmo ben potuto andarcene da questo posto, per lavorare in aree più evolute (dunque, tutte) del mondo è passato. Qua stiamo, qua continuiamo e continueremo a esporre cocciutamente la nostra narrazione, di cui il riscontro, la dimostrazione rigorosa di una tesi rappresenteranno sempre la stella polare, il metodo e la sostanza.

Una domanda, che, come spesso capita nei nostri articoli, è rigorosamente retorica: un giornalista, anche di quinta fascia, ha o meno il diritto, ripetiamo, almeno il diritto, senza scomodare, dunque, i doveri deontologici, di cercare di capire cosa sia successo realmente negli ultimi giorni all’interno della villetta Padre Pio? Ha il diritto di capire perché sia successo e se si sarebbe potuto evitare che più di un bambino casertano si facesse male, finendo addirittura in ospedale ? Naturalmente, Casertace non ha certo bisogno di chiedere il permesso, ma è determinante impostare la questione nel modo appena enunciato, perché qui da anni, con la scusa dei toni, con la scusa delle parole definite troppo accese dalla superficialità culturale del provincialismo benpensante, si attenta (invano) alla libertà di stampa e al diritto di esprimere le nostre l idee, che, in quanto scomode, si vorrebbero zittire.

E allora, proprio per sottrarre alibi ai confutatori dell’A,B,C, impugnamo di nuovo l’arma gentile dell’ironia e applichiamo a questa vicenda lo stesso metodo espressivo utilizzato, nei giorni scorsi, per rivolgerci ad un’altra autoproclamatasi vittima di Casertace, la funzionaria della Regione Campania ed ex commissaria provinciale dell’Ente provinciale del Turismo, Lucia Ranucci ( CLIKKA E LEGGI) E andiamo allora con la cantilena del disincanto: è colpa nostra o, per dirla alla maniera della famosa canzone dei Rokes di Shel Shapiro, ma che colpa abbiamo noi se diversi bambini si sono fatti male a causa delle giostrine del parco padre Pio? Ma che colpa abbiamo noi se esistono leggi le quali stabiliscono e distribuiscono in precise e delimitate funzioni professionali la responsabilità dei cantieri delle opere pubbliche? Ma che colpa abbiamo noi se tr queste figure c’è quella del collaudatore, su cui grava il peso delicatissimo di verificare che tutte le opere siano realizzate nel rispetto delle norme poste a garanzia di chi, di quell’opera pubblica dovrà fruire ? Ma che colpa abbiamo noi se, alla luce di questo impianto normativo, non basta che un’attrezzatura sia “a norma” per essere installata, altrimenti nella villetta padre Pio mettiamoci le montagne russe “Formula rossa” a 240 all’ora, del Ferrari World di Abu Dhabi e non se ne parla più!? Ma che colpa abbiamo noi se queste valutazioni di testuale intelligenza non sono state svolte dal collaudatore delle giostrine senza alcuna attenzione elementare al dato cardinale, costituito dalla caratteristica di un sito, destinato ad avere, tra suoi fruitori, migliaia di bimbi casertani! Ma che colpa abbiamo noi se, in tutta evidenza, questo collaudatore ha ritenuto di issare la bandierina marinara della sua intelligenza, risoltasi nel concetto che solo perché quelle giostrine fossero a norma, potessero anche essere installate con quei finali, con quelle strutture di uscita così alte, in un determinato e caratterizzatissimo sito manco ci trovassimo su una organizzatissima e fighissima spiaggia di Jesolo?

E che colpa abbiamo noi se il collaudatore dei lavori e delle installazioni della villetta Padre Pio si chiama, com’è scritto nella determina che pubblichiamo in calce a quest’ articolo, Piero Cappello, ancora una volta Piero Cappello, immancabilmente, implacabilmente Piero Cappello, ingegnere di Piedimonte Matese, trapiantatissimo a Caserta, fratello dell’ex sindaco Enzo Cappello, nipote del patriarca DC Dante Cappello Ma che colpa abbiamo noi se Piero Cappello, ha deciso di trasformare il suo profilo Facebook in una sorta di punta avanzata di un commando ultra, della tifoseria più accanita del sindaco Carlo Marino durante l’ultima campagna elettorale? Ora, se Cappello vuole confrontarsi sui contenuti, sulle questioni di merito, sollevate da questo articolo, ci farà piacere e daremo conto del suo pensiero come e anche di più di quanto non abbiamo dato conto del nostro, perché questo significherebbe, per una volta, almeno per una volta, esprimere un dato di civiltà un una città sordomuta da tempo immemorabile.

In caso contrario, Piero Cappello ci troverà qua, esattamente come ci trovava qua al tempo in cui gestiva l’Asi di Caserta da presidente. Con una differenza, però: la nostra attività, il nostro stare lontani da ogni forma di compromissione con i poteri mefitici di questa provincia, ha ricevuto finalmente,, da allora ad oggi,.il riconoscimento da parte dei magistrati perbene, delle forze dell’ordine perbene e delle persone perbene, che ora sanno bene chi è Casertace, avendo acquisito peraltro tutte le informazioni possibili e immaginabili sul modo frugale, francescano che segnano l’esistenza di questo giornale e di chi lo dirige.

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