Disidratazione nei bambini: come riconoscerla e come prevenirla

2022-07-30 11:19:54 By : Mr. Yuhua Lai

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L’estate è la stagione delle alte temperature: una delle cause principali, sebbene non la sola, della disidratazione, identificata come un’eccessiva perdita di liquidi che va a superare le quantità introdotte nell’organismo.

Sebbene si tratti di una problematica che non ha età, i bambini ne risultano maggiormente esposti, facendo spesso nascere nei genitori il quesito di come comportarsi e quando ricorrere a un controllo medico. Approfondiamo l’argomento con la dott.ssa Roberta Levi, specialista in pediatria della Casa di Cura La Madonnina.

Fra le cause comuni della disidratazione dei più piccoli rientrano:

La sintomatologia indicativa di una disidratazione non è sempre facile da individuare, soprattutto per i bambini più piccoli che, quindi, non sono in grado di parlare. Bisogna, dunque, prestare molta attenzione a manifestazioni come:

“Soprattutto nei bambini più piccoli quel che si va a valutare è il calo ponderale: un calo fino al 2% corrisponde ad una lieve disidratazione; un calo del 5-7% indica, invece, una disidratazione che inizia a divenire più seria”, spiega la dottoressa Levi.

Le motivazioni per cui i bambini si disidratano maggiormente vanno riscontrate in alcuni fattori, fra cui:

La disidratazione non è assolutamente da sottovalutare nei bambini, soprattutto in quelli più piccoli, in quanto si presenta con delle tempistiche molto rapide.

Un’attenzione particolare, poi, deve essere rivolta ai soggetti con malattie croniche in cui questa variazione dei liquidi corporei può avere effetti anche importanti.

Se non si interviene in maniera opportuna e il fenomeno viene trascurato, infatti, possono verificarsi:

Il colpo di calore è un innalzamento improvviso della temperatura corporea determinato da un’esposizione ad elevate temperature ambientali. Maggiore è il tasso di umidità, più alto è il rischio.

Si tratta di una delle cause più frequenti di disidratazione in estate in quanto, aumentando la sudorazione, se non opportunamente reidratati, si può verificare una perdita di liquidi anche importante. 

La sintomatologia del colpo di calore, oltre a quella tipica della disidratazione, può comprendere inoltre:

Le motivazioni alla base del colpo di calore vanno rintracciate essenzialmente in:

La pediatra ricorda che in prima battuta la terapia consiste nella somministrazione di soluzioni saline reidratanti che si trovano comunemente in farmacia in formato liquido o solubile e che contengono già la giusta dose di sali, zuccheri ed acqua, risultando, quindi, di gran lunga migliori di succhi di frutta e preparazioni casalinghe.

Soprattutto nei casi di vomito, se vengono somministrate al bambino grandi quantità di liquidi possono essere vomitate, quindi è necessario procedere con cucchiaini (5/7 ml) a intervalli di tempo ravvicinati di 10/15 minuti l’uno. Se il bambino trattiene il liquido ingerito, si va, poi, ad aumentare gradatamente le dosi.

In presenza principalmente di diarrea si può pensare, invece, di reidratare già nelle prime 4-6 ore con quantità in linea generale equivalenti a circa:

In quest’ultimo caso è da valutare, ovviamente, la frequenza dell’evacuazione, ma, ad ogni modo, occorre sempre reintegrare la perdita di liquidi.

Se il bambino risulta affetto da colpo di calore, inoltre occorre:

Ad ogni modo, nel caso in cui il bambino rifiuti l’assunzione delle sostanze idratanti o nel giro di alcune ore la situazione continui a non migliorare, è necessario recarsi in ospedale per una reidratazione per via endovenosa e per compiere gli opportuni accertamenti medici.

La dottoressa ricorda che l’alimentazione riveste sempre un ruolo importante per il bambino e in particolar modo nel periodo estivo in cui ci deve essere una maggior attenzione anche in vacanza a cibi e bevande che vengono somministrati, al fine di mantenere una buona idratazione ed evitare gastroenteriti.

Nella stagione calda, alcuni accorgimenti utili per prevenire la disidratazione possono essere:

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